Dibattito sul futuro del Pri E' necessario affrontare la realtà Ho letto sulla "Voce Repubblicana" e nel sito del Partito vari interventi, fra cui "Il futuro del Pri: tra partito e circolo esoterico" e l'intervento dell'amico Widmer Valbonesi dal titolo "La forza di lottare da una posizione di minoranza ", sul futuro del nostro partito. Interventi stimolanti che meritano di essere commentati. Il nostro partito ha un grande passato, un modesto presente e un incertissimo futuro: allora la domanda "che fare?" merita una risposta, una risposta a cui nessuno deve sottrarsi guardando in faccia la realtà. Una domanda che ha la sua risposta in un'altra domanda: "Come è possibile oggi nel nostro paese mantenere vive, nella politica e nelle istituzioni, le idee del repubblicanesimo?" Valbonesi, coerente con l'ultimo congresso e con il convegno di Milano, pensa alla creazione di un terzo polo liberaldemocratico: oggi però è utopia in quanto non esistono condizioni per la nascita di una aggregazione politica del genere. Nelle passate elezioni politiche uomini e aggregazioni politiche e culturali che avevano la possibilità di dare vita ad un'area liberaldemocratica hanno fatto scelte diverse, schierandosi nelle liste del Pdl. La realtà è questa, anche se non piace. Ora i repubblicani possono continuare a tenere alta la bandiera chiedendo " diritto di tribuna "per un seggio in parlamento e presentare liste in totale autonomia negli enti locali ove possibile, con il rischio di essere semplice testimonianza di un glorioso passato o in alternativa far parte attiva, all'interno o in federazione, di una grande forza politica per far valere le nostre idee e valorizzare la nostra presenza che sicuramente, in virtù della nostra storia, peserà nel processo di elaborazione politica in tutti i livelli di governo. Giovanni Lucchi, consigliere repubblicano nella provincia di Forlì - Cesena |